CHI: Eddy Print Srl
COSA: produzione di calzature, produzione di borse in pelle, produzione di tessuti a maglia
QUANDO: Giugno 2019
Il 6 giugno 2019 Lorenzo, Marco ed il sottoscritto stiamo tornando a casa dopo la prima delle due giornate di Smau Bologna dove avevamo presentato il nostro Framework RemoteNeo al pubblico nazionale ed internazionale. Eravamo stati selezionati per rappresentare la Regione Marche insieme a poche altre startup innovative grazie alle nostre soluzioni in ambito Industrial IoT e impresa 4.0.
Sono passate le 18,30 quando suona il cellulare di Lorenzo che sta guidando, vedo che è un trasferimento di chiamata dall’ufficio, rispondo, una voce femminile mi dice che qualcuno dell’azienda che rappresenta ha fotografato un articolo sul Resto del Carlino che parla di noi e che sono interessati alle nostre soluzioni. Avrei dovuto chiamare l’indomani il titolare che mi avrebbe spiegato meglio le loro esigenze.
L’indomani chiamai il titolare, mi disse che l’esigenza primaria era interconnettere macchinari nuovi all’Industria 4.0 per avere diritto agli Iper ammortamenti e per costruire una soluzione software innovativa e a misura d’uomo della quale il suo personale avrebbe dovuto vantarsi ed essere orgoglioso di utilizzare e mostrare agli ospiti che sarebbero andati in visita presso la loro azienda. Ascoltai le altre richieste e appreso che le sedi delle nostre aziende erano a mezz’ora di auto, decidemmo che il lunedì mattina successivo sarei passato a trovarlo in azienda.
Mi presentai puntuale all’appuntamento dove però non incontrai il titolare ma due suoi validi collaboratori che mi esposero le loro esigenze. Capii subito che eravamo il classico terzo incomodo tra il fornitore attuale con presenza pluridecennale e il fornitore ideale che si è già presentato in modo molto professionale ed appariscente. In quell’occasione mi concentrai nel comprendere tutte le esigenze attuali e future, le difficoltà degli addetti, le loro aspettative, il modo di lavorare attuale e quello ideale, come girava il flusso delle informazioni, il grado di digitalizzazione e che macchinari dovevano interconnettere. Mi congedai con la promessa che li avrei ricontattati entro un paio di giorni per organizzarmi e far loro toccare con mano le nostre soluzioni direttamente presso uno dei nostri clienti non concorrenti che fosse stato disposto ad ospitarci.
Abbiamo organizzato una mattinata presso un nostro cliente con l’intento di far toccare tutto con mano e vedere cosa fanno i nostri clienti quotidianamente e periodicamente con le nostre soluzioni. Abbiamo alternato presentazioni in power point, alla dimostrazione sugli archivi reali del cliente, abbiamo fatto provare la semplicità di utilizzo del software da pc, tablet e smatphone, abbiamo girato insieme in fabbrica per mostrare le applicazioni utilizzate in produzione e le interconnessioni tra macchinari, operatori, sensori etc.
Al termine di quell’incontro ci siamo resi conto di essere saliti dalla terza posizione ad uno dei due contendenti finali, infatti nei giorni successivi ci hanno confermato di essere rimasti in trattativa con il fornitore attuale. A questo punto ho deciso di dedicare personalmente del tempo di qualità insieme ad uno dei nostri innovation manager e a varie figure strategiche dell’azienda per studiare molto più in dettaglio gli aspetti salienti della meccanizzazione e poter proporre alla direzione vari scenari.
Ricordo che a questa presentazione andai con il mio socio Lorenzo e in quell’occasione conobbi il titolare Gianluca che ci ricevette nel suo ufficio insieme al suo braccio destro Dino. Presentammo le nostre idee, ci confrontammo e fu subito un colpo di fulmine. Dopo un oretta Gianluca si congedò mentre Dino ci accompagnò immediatamente in un’altra sede del gruppo, prendemmo visione della nuova realtà che svolgeva un’attività molto diversa da quella che avevamo analizzato, dopodiché entrammo un altro laboratorio completamente vuoto , pulitissimo, appena dipinto di bianco dove su una piantina ci spiegarono dove sarebbero stati posizionati i macchinari da interconnettere che erano stati già ordinati ed erano in imminente consegna.
Dopo pochi giorni ci incontrammo di nuovo per formalizzare i contratti e procedere con le attività di analisi, di collaborazione con elettricisti, con capi reparto, responsabili etc.
L’imprenditore si chiama Gianluca Bordoni, l’azienda principale è Eddy Ricami Project SRL con sede principale a Montecosaro (MC), mentre noi dovevamo iniziare ad organizzare esclusivamente il laboratorio della pelletteria per la produzione artigianale di borse in pelle presso la Eddy Print Srl di Monte San Giusto (MC).
Dopo pochi mesi di attività consulenziale e di macro analisi ci siamo resi conto che le dipendenze erano molto qualificate, decisamente laboriose e pragmatiche, la realtà era assolutamente dinamica, tuttavia ci stavamo sempre più allargando dalla semplice fornitura di un sistema MES e dall’interconnessione con dei macchinari 4.0 , bensì si andavano a creare punti di collisione importanti con il sistema informativo esistente rischiando di creare doppioni o colli di bottiglia al personale.
Appena resoci conto della situazione, abbiamo coinvolto la direzione che ci ha affidato il compito di organizzare anche il reparto calzature e rivedere tutto il ciclo documentale che comprende ciclo attivo, ciclo passivo, conto terzi, lavorazioni interne, lavorazioni esterne, magazzini, tracciabilità delle lavorazioni, dei materiali, dei prodotti finiti … tutto che l’aggiunta delle commesse e della separazione netta tra progettazione ed industrializzazione del prodotto.
Dopo alcuni mesi di ulteriore analisi e di consegna dei primi prototipi, purtroppo è arrivato il Covid 19 che ha bloccato tutto dai primi di marzo ai primi di Maggio. Fortunatamente avevamo analizzato bene la situazione e ci siamo confrontati costantemente con i responsabili anche sotto lock down per chiarire di tanto in tanto piccoli dubbi, pertanto siamo riusciti a completare lo sviluppo della verticalizzazione richiestaci a fine maggio 2020 entro la scadenza pattuita.
Dobbiamo ammettere che l’interconnessione 4.0 è stata semplicissima in quanto abbiamo trovato macchinari nuovi con la documentazione abbastanza aggiornata rispetto ai dispositivi interni effettivamente presenti nelle macchine e quindi abbiamo avuto pochissimi imprevisti da gestire. Recentemente abbiamo verificato che ci sono ampi margini di risparmio per il cliente aiutandolo a connettere anche le cosiddette “macchine semplici” utilizzando le nostre tecnologie oramai consolidate ed economiche, evitando di acquistare le soluzioni di connessione proprietarie, vetuste e costosissime dei produttori che si sarebbero appropriati di gran parte delle migliaia di euro dei vantaggi fiscali spettanti all’azienda.
Un altro aspetto interessante di questa meccanizzazione è aver ottimizzato la gestione del conto terzi che sovente complica l’esistenza a coloro che utilizzano un software MES perché ricaricare a sistema schede tecniche altrui, definire le fasi di lavoro che si ritiene utile tracciare per quell’articolo, rischia di generare costi certi ma miglioramenti incerti. Quindi abbiamo previsto delle funzionalità di importazione automatica delle distinte basi comprensive di varianti, materiali ed accessori partendo dai dati provenienti dai fornitori (anche in excel) per evitare tutto il lavoro manuale altrimenti indispensabile per iniziare. Con pochi click, in completa autonomia, l’utente si trova caricati sul sistema centinaia di codici di MP, SL, PF (materie prime, semi lavorati, prodotti finiti) varianti etc . Inoltre abbiamo previsto la possibilità di modificare le schede tecniche importate e consentire all’ufficio tecnico di gestire lo stesso processo lavorativo differenziando le fasi e le attività previste durante il periodo di chiusura del prototipo rispetto alle fasi e attività dello stesso prototipo iniziale una volta stravolto ed industrializzato.
Gli operatori in fabbrica possono visionare da terminale filmati, immagini, schede tecniche, altra documentazione prevista per le singole lavorazioni e se richiesto sono allertati quando ci sono nuovi documenti obbligatori da visionare.
Per aiutare gli operatori abbiamo anche implementato delle funzioni che non riguardano direttamente l’area MES ma che rendono comunque fluido, univoco, intuitivo ed armonico il lavoro degli utenti del magazzino, dell’ufficio tecnico e del laboratorio.
In autunno gli stretti collaboratori di Gianluca ci hanno chiesto di analizzare anche alcune peculiarità del settore della calzatura per migliorare le performance mantenendo alto il livello di qualità. Spesso si tratta di introdurre piccoli suggerimenti che fortunatamente possiamo applicare tranquillamente e tempestivamente anche da remoto in pochi minuti a prescindere che le modifiche interessino smartphone, tablet, monitor touch screen, notebook, desktop o server.
Siamo fermamente convinti che per migliorare in efficacia ed efficienza, la politica dei piccoli passi paga sempre; sono indispensabili il confronto continuo con il personale, saper ascoltare, unire le reciproche esperienze, avere l’umiltà e l’empatia di comprendere le difficoltà, rispettare chi con passione e tradizione svolge quella mansione da tanto tempo, aiutarsi reciprocamente apportando qualche piccolo quotidiano cambiamento.
Recentemente ho appreso che Gianluca Bordoni ha creato un brand omonimo all’interno della sua Officina dello stile 1963 S.r.l. e che ha un laboratorio di tessuti artigianali pregiati nel Pesarese; non mi stupirei se a breve ci chiederà di supervisionare, integrare e consolidare nel sistema informativo anche il settore delle confezioni e maglieria.
Sarebbe un enorme piacere per me aiutare Gianluca in questo settore e ritornare ad applicare logiche e segreti appresi in decenni a contatto di clienti del settore delle confezioni, abbigliamento, tessile nelle zone di Jesi, Filottrano, Tolentino, Acqualagna, Urbania, nel resto della Regione Marche, ma anche in Umbria, Toscana, Abruzzi ed Emilia Romagna.